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Mission

La premessa è ovvia, il dato è oggettivo: il nostro Paese, dal Nord al Sud, dispone del più grande giacimento di risorse naturali, storiche e paesaggistiche senza pari nel pianeta. Il patrimonio culturale italiano vanta 4.158 tra musei, gallerie e collezioni, 282 aree e parchi archeologici e 536 monumenti e complessi monumentali. Questo vuol dire un patrimonio diffuso quantificabile in 1,7 musei ogni 100 km2 e circa uno ogni 12 mila abitanti. Un Comune italiano su tre ospita almeno una struttura a carattere museale.

A partire da questo grande patrimonio disponibile, il Turismo risulta una grande opportunità per il nostro Paese, ed è uno dei settori che ancora presenta notevoli margini di sviluppo e di crescita. Il turismo mondiale e quello italiano in particolare sono in continua crescita, nonostante molteplici fattori che ne hanno sfavorito l'incremento come la crisi globale, il terrorismo, i fenomeni migratori e l'affermazione di nuove forme di protezionismo in alcuni tra i principali Paesi a vocazione turistica. Secondo il recente rapporto Unicredit-Touring Club sul Turismo, il settore Viaggi e Vacanze, con il suo indotto, contribuisce al 10,3% del PIL, portando ricchezza e lavoro al nostro territorio; nonostante sia ancora oggi spesso sottovalutato, il turismo risulta un driver decisivo per il nostro Paese. L’Italia è una delle mete più desiderate nell’immaginario collettivo di tanti stranieri e ciò ha una ricaduta economica considerevole: nella classifica dell’Organizzazione Mondiale del Turismo siamo quinti per capacità attrattiva con 50,7 milioni di arrivi internazionali e i dati 2016 del World Travel and Tourism Council certificano che la nostra industria turistica vale 70,2 miliardi di euro (ovvero il 4,2% del Pil) che salgono a 172,8 miliardi di euro (il 10,3% del Pil), se si aggiunge anche tutto l’indotto. Dal punto di vista occupazionale sono circa 2,7 milioni  i lavoratori complessivi; distribuiti nei 33 mila hotel e nelle 134 mila strutture extralberghiere per un totale di quasi 5 milioni di posti letto, cui si aggiungono 12mila tra agenzie di viaggio e tour operator.

Molto spesso le ricette dello sviluppo economico del territorio sono state legate alle possibilità di sostenere la crescita del sistema produttivo attraverso iniezioni di incentivi ed agevolazioni, gestite dallo Stato e dagli Enti locali, con i risultati mediocri che conosciamo.

Le soluzioni “calate” dall’alto, senza una vera programmazione e strategia che parte proprio dal territorio, sono destinate all’insuccesso: cercare il coinvolgimento dei soggetti e degli operatori economici che il territorio lo vivono, invece, potrebbe contribuire a creare le condizioni giuste per innescare sviluppo, crescita, investimenti e quindi lavoro e benessere.

Sono proprio queste le motivazioni alla base dell’idea di Creo Turismo, un vero e proprio movimento di imprenditori e di soggetti che credono in un progetto federativo e che hanno a cuore il rilancio economico del proprio territorio attraverso la valorizzazione e lo sviluppo del turismo e delle attività connesse, che nasce per stimolare le idee, alimentare le prospettive, riempire le strategie di sviluppo di contenuti e strumenti concreti.

Il progetto federativo pensato come un “luogo aggregativo ideale” per rendere sostenibile lo sviluppo e la promozione del territorio, ha bisogno di figure di alto profilo in termini di visibilità e di affidabilità, oltre che di competenza e di professionalità.

Personaggi noti a livello nazionale, molti dei quali portatori di valori della tradizione culturale dei territori,  possono diffondere al meglio gli obiettivi della Federazione; potrebbero rivestire il ruolo di ambasciatori del progetto, per aiutarci a condividere ed arricchire le proposte della Federazione.

Lo spazio di condivisione e di promozione che offrono oggi i social network è una leva strategica che la Federazione intende utilizzare in maniera prevalente per calibrare al meglio le strategie di marketing del territorio.

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