Resoconto masterclass
Deutsche Bank per la cultura
A quaranta studenti del DASS (dipartimento di Arti e scienze dello spettacolo) de “La Sapienza” Università di Roma,quaranta del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e alle scuole di cinema di Malaga,Mallorca e Belgrado, nei scorsi giorni è stata data l’opportunità di partecipare fisicamente e attraverso un canale di streaming a dei workshop/masterclass, organizzati da: “La Sapienza”, il “Centro Sperimentale di Cinematografia”, il MiBACT (Ministero dei Beni Culturali), Istituto Luce, Roma Film Festival e Gabriella Carlucci. I laboratori sono stati programmati in occasione della Festa del Cinema di Roma che si è tenuta dal 18 al 28 ottobre. Gli eventi sono stati così distribuiti:
-23 ottobre: Produzione, legislazione, fondi europei, conservazione e digitalizzazione del materiale audiovisivo;
-24 ottobre: Scenografia;
-25 ottobre: Regia e Scrittura.
23 ottobre-Sede societa’ Fluendo-Durante l’incontro di produzione Federico Bertucci , europroggettista della società “Eurizon Solution Lab”,
ha illustrato le modalità di funzionamento dei bandi europei e figura del “consulente” .
Chi è l'europroggettista?
È colui che supporta il cinema tramite la ricerca di finanziamenti e predisposizioni di progetti. Guida il cliente dall’individuazione di risorse economiche fino alla compilazione del bando. Requisito fondamentale è un’ottima conoscenza della lingua inglese.
I fondi:
Per registi o sceneggiatori tutte le informazioni finanziamento per realizzare un film,un corto,un programma tv,un cartoneanimato si trovano nel portale europeo“Creative Europe” , piattaforma in cui vi sarà possibile trovare le “calls for proposal” da parte dell'UE e porre all’ attenzionedel portale i vari progetti
I fondi sono di due tipi:
Diretti: bandi pubblicati e gestiti dall’Unione .
Strutturali: sono indiretti, gestiti e pubblicati a livello nazionale o regionale.
Il periodo di programmazione in cui rientriano I bandi correnti è il 2014-2020, in cui è stato stabilito un budget da destinare ad ogni categoria presente sul sito e da cui provengono le quote di finanziamento. La comunità sovvenziona interamente solo enti pubblici mentre per i privati l'importo si dimezza, è necessario quindi un co-finanziamento da parte dell’azienda per cui si lavora o personale.
Federica D’Urso, docente de La sapienza e consulente del MiBACT ha fatto il punto sulla Legge Franceschini del 2016, il cui oggetto è l'audiovisivo.. È una legge di sistema, attesa per circa cinquant’anni in Italia. I giovani autori vengono finalmente motivati a produrre e le aziende agevolate. Viene riconosciuto il cinema come strumento culturale e di promozione per il Paese. Sono stati stanziati tre tipi di finanziamenti.
Automatici: gestiti da un sistema computerizzato con punteggio in base a criteri oggettivi, riferiti principalmente a società. I soldi vanno investiti secondo le direttive dello Stato nonostante gli incentivi siano a fondo perduto.
Selettivi: con modalità comparativa e giudicati da una commissione. Dedicati a favorire la creatività e la scrittura. Le quote sostengono: società giovani, registi al di sotto dei 35 anni ,sceneggiatori e piccole sale. Vengono emessi anche dei contributi a favore dei festival. L’erogazione è a fondo perduto.
Tax credit:è un finanziamento di tipo automatico, consiste nella possibilita’ di investire le tasse da parte di aziende della filiera cinematografica e non ,nella produzione produzione e distribuzione.
Sono beneficiari di questi aiuti economici anche i cortometraggi, per cui è presente il bando: “Noi siamo il futuro”, rivolto a coppie di sceneggiatori e registi con età inferiore ai 25 anni. Questo bando è il frutto della collaborazione tra Italia e Spagna in campo cinematografico e vengono premiati giovani di entrambi I paese
A seguire sono intervenuti tre rappresentati dell’Istituto Luce, il più grande archivio storico di materiale audiovisivo, al suo interno sono presenti milioni di metri di pellicola e fotografie. Il primo a prendere la parola è stato Fabrizio Micarelli che si occupa della conservazione e ci ha spiegato le modalità in cui viene eseguita. Importanti sono i fattori ambientali, il materiale deve essere mantenuto ad una temperatura e a un livello di umidità costante. I contenitori delle pellicole devono essere di polipropilene e devono contenere al loro interno del gel di silicio. Significativi sono anche i fattori economici, si deve valutare attentamente il materiale ed il costo che il suo mantenimento potrebbe portare alla società. A seguire Maurizio Prece, responsabile dei dati dell’istituto, che con la sua squadra ha iniziato un processo di digitalizzazione della documentazione. Ha dettagliatamente spiegato quali sono i sistemi e le memorie utilizzate. Infine è intervenuto Luigi Oggianu, che ha fatto un breve excursus sulla storia del cinema e della fotografia e di come l’istituto si prodighi alla distribuzione nonostante le difficoltà a detenere alcuni diritti.
Giorno 24\10 presso il Centro sperimentale di Cinematografia di Roma si è tenuto l’incontro con Gianni Quaranta,scenografo, premio Oscar nel 1978 per “Camera con vista “ di James Ivory e vincitore di svariati altri premi tra cui il Cesar. Laureato alle Belle arti di Brera (Mi), inizia la sua carriera in teatro, poco tempo dopo gli venne data la possibilità di prendere parte al primo film, “Farinelli voce regina”, ambientato nel
700, sulla vita del celebre cantante castrato, Carlo Boschi. Quaranta ha lavorato con grandi registi: Franco Zeffirelli, Bernardo Bertolucci, Paul Schrader e molti altri. Ci ha raccontato di quanto sia stato difficile allestire il set di: “Fratello sole, sorella luna” che narra la vita di San Francesco d'Assisi. Alla fine degli anni
60 creare una scenografia implicava un lavoro di tipo manuale e alquanto duro, ci si esponeva a qualsiasi condizione climatica e vi si impiegavano dei mesi, per questo era un lavoro poco adatto alle donne. Durante le riprese dovette ricostruire le mura di Assisi per cui furono di rilevante importanza gli studi sulle tecniche di costruzione, che gli permisero di dirigere al meglio i propri collaboratori e far sì che il risultato fosse ottimale. “Novecento” di Bernardo Bertolucci fu la seconda pellicola a cui lavoró. Il film, un dramma storico, racconta le vicende della nobiltà e dei contadini prima e dopo il Secondo conflitto mondiale. Il lungometraggio venne girato nella Bassa Padania e successivamente venne diviso in due parti. L’allestimento scenico nei film in costume crea diversi problemi, è difficile reperire oggetti di scena antichi, egli infatti impiegò diverso tempo nel rinvenire la trebbiatrice che compare nel girato, era un modello fuori produzione e doveva anche essere funzionante. Lo scenografo è un operatore culturale, deve studiare all’inizio di ogni film perché è la sua figura a fornire l’idea del tempo e dello spazio visivo allo spettatore. È inoltre importante la collaborazione in tutti i reparti, il cinema non è un’arte individuale. Chi si occupa dell’allestimento scenico ha bisogno della cooperazione di diverse figure, ad esempio: l’art director con cui vengono tracciati i perimetri dei teatri di posa, il direttore della fotografia, con il quale si decide come direzionare le luci ed il regista che pone le basi sul materiale da ricercare. “Camera con vista” , film le cui riprese avvennero a Firenze, l’ambientazione che fu capace di ricreare, gli permise di ottenere un premio importante come l’Oscar. Quando Isabella Rossellini proclamò la sua vittoria era così emozionato che riuscì
a dire solo poche parole, principalmente ringraziò Ivory. Per quanto riguarda il teatro, abbiamo preso visione dei bozzetti degli scenari che ha costruito. Il Maestro è affezionato alla tradizione, alla scenografia digitale preferisce il modello classico. Egli ha lavorato inoltre in campo pubblicitario, oggigiorno la figura dello scenografo non è più richiesta, negli spot si tende a vendere il prodotto e non a crearne un’identità.
Giorno 25\10\18
La conferenza di giovedì si è svolta nella sede di Fluendo, alle 15:30 circa, presentata da Gabriella Carlucci. I primi ad intervenire sono stati: Anna Zagaglia e Marco Borromeo, sceneggiatori di “Saremo giovani e bellissimi”. Storia di un rapporto travagliato tra madre e figlio, entrambi musicisti. La regia è di Letizia Lamartire, la stesura del soggetto è avvenuta durante le esercitazioni di scrittura tenute da Marco presso il Centro sperimentale. Il racconto è stato rivisitato e ampliato con l’aiuto di Anna. Nonostante la giovane età i due ragazzi sono riusciti a redigere una sceneggiatura avvincente la cui successiva realizzazione ha portato l'opera prima a Venezia, dove ha conseguito dei riconoscimenti. Il processo di scrittura è stato lungo e complicato, Anna e Marco si sono divisi le scene e oltre a un lavoro di fantasia iniziale, durante le riprese hanno modellato i personaggi e le battute sulle figure degli attori. Il prodotto finito era proprio come lo immaginavano e stanno già lavorando ad altri progetti. È arrivato poi il turno della troupe di “Daitona” (con la “i” e non con la “y”), una commedia indipendente. I ragazzi trentenni o poco meno hanno scritto, interpretato e prodotto il loro progetto. Ma come nasce una produzione indipendente? Alla base vi è l’idea del film che va valorizzata e fatta conoscere al pubblico ma soprattutto alle società di distribuzione, che hanno un ruolo decisivo per l’uscita in sala. Un altro elemento importante è la ricerca di sponsor e product placement, incrementando le risorse economiche già disponibili ed il taglio dei costi su altri aspetti come gli accessori, ad esempio. Le strategie riguardano anche il mondo del web che fornisce una grande fonte per la promozione, i social media, youtube possono essere molto utili per farsi conoscere, il termine da utilizzare per questo processo è “transmedialità”. Infine, i festival possono essere considerati un trampolino di lancio. I ragazzi hanno partecipato a diverse manifestazioni a livello europeo ottenendo, almeno per ora, una distribuzione spagnola. Ultimo a prendere la parola è stato Christian Marazziti, regista di “S-Connessi” che parla di “Nomofobia”, la paura di rimanere disconnessi dal “mondo cellulare”, vale a dire la sensazione di panico che si prova non potendo usare Internet o il proprio dispositivo mobile e delle conseguenze che ha creato in una famiglia riunitasi per le vacanze. Il regista ha raccontato, con entusiasmo, di come dopo molti anni sia finalmente riuscito a realizzare un lungometraggio di successo e con un cast importante. Ha iniziato con la carriera da attore, in seguito ha realizzato diversi cortometraggi su temi come: l' Alzheimer, la paraplegia e il virus dell’ebola. Questo l'ha formato nella scrittura e nella direzione, portandolo al successo.